Cultura e territorio

 
Territorio e Gastronomia

Il Circolo "Rifugio Bassotti" e l'Aviosuperficie "Banda Bassotti" sono situati nella "bassa modenese", in quei luoghi magici che diedero i natali a Giovanni Pico della Mirandola, illustre filosofo.
Un forte elemento che caratterizza l’identità di Concordia e Mirandola è rappresentato dal radicamento al contesto agricolo e all’ambiente di pianura. In questa porzione dell’Emilia Romagna, un tempo paludosa e difficile, l’agricoltura ha costituito una ragione di sostentamento, uno strumento per affrancarsi dalla miseria, uno stile di vita in grado di generare una cultura e una specifica civiltà. Con il passare dei secoli, a partire dai primi interventi di bonifica risalenti all’epoca romana, l’agricoltura ha saputo strappare alle acque e rendere coltivabili ampie porzioni di terreno. Alternando momenti di crisi a periodi di ripresa ed evoluzione, la coltivazione dei campi è passata da un approccio estensivo ad una graduale specializzazione, fino a diventare un fiore all’occhiello dell’economia locale. 
L’industria è rappresentata dal distretto biomedicale. L’origine di questo distretto coincide con l’attività di un gruppo di imprese nate negli anni ’60 per iniziativa del dott. Mario Veronesi. Queste aziende sviluppano per prime i cosiddetti “reni artificiali”, sofisticati apparati per l’emodialisi, e determinano successivamente l’affermarsi e il diffondersi in Italia di prodotti monouso in campo ospedaliero. Proprio a Mirandola è nato il primo rene artificiale italiano.
Una delle caratteristiche del territorio di Concordia e Mirandola, espressione di quella cultura del buon vivere, è rappresentata dalla moltitudine di sagre, fiere, feste, spesso incentrate sui prodotti tipici della cucina locale. Le numerose manifestazioni si ispirano alla storia locale, e ancora una volta alla civiltà contadina, rappresentando gli aspetti più autentici del folklore e della cultura popolare. La cucina sinonimo di prodotti genuini e semplici, come la frutta, alla base di conserve e dolci, o le uova, fondamentali per la preparazione della tradizionale pasta all’uovo: le tagliatelle o i maccheroni al pettine. Sono diversi i prodotti agro-alimentari che hanno raggiunto una riconosciuta tipicità in ambito locale: la particolarissima mela campanina, la pera, il melone, l’anguria, che affiancano il  rinomato formaggio Parmigiano Reggiano, o l’aceto balsamico tradizionale di Modena, conservato sin dal tempo dei Pico nei solai delle abitazioni rurali.
In occasione di feste legate a ricorrenze stagionali, di celebrazioni religiose o rievocazioni storiche, il visitatore può assaporare i gusti di un passato ricco di sfumature e di profumi, condividere il piacere del buon cibo e ritrovare il senso di appartenenza ad una comunità.
La gastronomia e i momenti di festa, tuttavia, sono solo alcuni dei motivi per cui visitare il nostro territorio. L’appassionato di natura potrà compiere rilassanti escursioni nelle Valli concordiesi e mirandolesi, sancite in ambito europeo” Zona a Protezione Speciale” per l’avifauna, un autentico tempio del birdwatching. Un tempo luoghi malarici, caratterizzati da ampie paludi e acquitrini, le Valli sono oggi ambienti sani, preziosi, e costituiscono l’importante habitat di numerose specie di uccelli di interesse comunitario. La particolare accessibilità dei luoghi, caratterizzati da un territorio completamente privo di asperità e dislivelli, si presta a escursioni a piedi o in bicicletta che consentono al visitatore di immergersi in un riposante contesto rurale. Sono numerose le ragioni per una visita a Concordia e Mirandola. La storia, la cultura, la cucina, l’ambiente vallivo offrono una varietà di spunti di notevole interesse. Il visitatore potrà lasciarsi catturare da suggestioni antiche, che si amalgamano perfettamente con l’animo di un ambiente ancora ricco di piccoli tesori tutti da scoprire.
I prodotti tipici della cucina concordiese e mirandolese sono alla base di una moltitudine di sagre, fiere, celebrazioni. Questa propensione della popolazione a condividere momenti di festa è espressione del buon vivere che caratterizza questi luoghi.
Nel corso dell’estate e dell’autunno hanno luogo sagre improntate alla tradizione contadina. Alcuni esempi: La “Sagra dla Fuiada”,dedicata alle squisite tagliatelle, condite con ragù o con carne di coniglio; la Sagra del Cocomero; la Fiera di Luglio, che ha come protagonista il maccherone al pettine, la fiera di Ognissanti all'inizio di novembre.
 
Cultura
Giovanni Pico dei Conti della Mirandola e della Concordia conosciuto semplicemente come Pico della Mirandola, anche se desiderava farsi chiamare Conte della Concordia (Mirandola, 24 febbraio 1463-Firenze, 17 novembre 1494) è stato un umanista e filosofo italiano. È l’esponente più conosciuto della dinastia dei Pico, Signori di Mirandola.
 
                       
                         Giovanni Pico della Mirandola, Galleria degli Uffizi
 
Giovanni nacque a Mirandola, presso Modena, il figlio più giovane di Francesco I, Signore di Mirandola e Conte della Concordia (1415-1467), e sua moglie Giulia, figlia di Feltrino Boiardo, Conte di Scandiano.
La famiglia aveva a lungo abitato il Castello di Mirandola, città che si era resa indipendente nel XIV secolo e aveva ricevuto nel 1414 dall’imperatore Sigismondo il Feudo di Concordia. Pur essendo Mirandola una piccola provincia nella regione dell’Emilia Romagna, i Pico governarono come sovrani indipendenti piuttosto che come nobili vassalli. I Pico della Mirandola erano strettamente imparentati agli Sforza, ai Gonzaga e agli Este, e i fratelli di Giovanni sposarono gli eredi al trono di CorsicaFerraraBologna e Forlì.
 
 
Insediamento preistorico e romano


 

 
Il volume raccoglie gli esiti delle ricerche archeologiche condotte negli ultimi anni dal Gruppo Studi Bassa Modenese, secondo le direttive della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, nel territorio del Comune di Concordia s/S e, in parte, in quello adiacente del Comune di Mirandola. La rilevanza dei recuperi di superficie nell'area archeologica della Vanina, situata nelle valli della frazione di Fossa, ha indotto ad elaborare un progetto scientifico che si è articolato in due direzioni: da una parte, il puntuale studio, condotto da archeologi, dei materiali qui rinvenuti, che coprono un arco cronologico molto ampio, relativo a due periodi di intenso popolamento della nostra zona, l'Età del Bronzo e l'Età romana; dall'altra, l'avvio di indagini paleoambientali, con l'intervento qualificante di geologi e topografi, rivolte a definire le profonde trasformazioni di questo settore della bassa pianura avvenute fra l'Antichità e l'Alto Medioevo.